Descrizioni opere

"Gli elementi del vivere"

 

Nodo rosso, nodo d'anima. (Olio su tela 40x40x4)

Nodo al vento o nodo d'anima. Il fascino della seta che avvolge e denuncia la materia, si libera nel vento e scioglie ciò che lega. Dipingere nodi di stoffa per
sciogliere quelli della mente. La trasparenza si fa tracciato, il colore attira la passione.

 

Nodo azzurro. (Olio su tela 20x60x2) 

La materia trova forma, denuncia presenze, provoca la mente. Il calore della luce immateriale trova dimora nella tela come il pensiero trova la via e diventa vita. 

 

Luna, luce del divenire: (Olio su tela e tavola 50x120)

La mia magica luna, questa notte, è grande e potente. Copre col suo respiro ogni altra luce. Avvolge nel suo maestoso silenzio ogni  domanda. Culla dolcemente, in quel limpido mistero, le nostre povere considerazioni.

Il mondo brucia, consuma, tradisce, avvilisce l'intelligenza di creature fantastiche appese alle croci della storia. Lasciami piangere, mia luminosa compagna, lasciami consumare la mia voce presso la tua terribile pace.

 

Orizzonte del possibile: (Olio su tela 80x50)

In questa immagine ho desiderato esprimere l’attesa, nel silenzio, di una stagione nuova. In un panorama quasi vuoto, animato solo da un po’ di vento, si percepisce però la ricerca di un confine. Un orizzonte che sfugge, offuscato da una nebbia leggera, come al mattino la si può vedere sui campi. Elemento che inganna l’orientamento ma insieme permette di immaginare un “oltre”, un “forse”.

Il terreno sotto i piedi è un misto di erba fertile e gentile e paludi, piante selvatiche e insidiose. Una rete delimita un campo, copre solo in parte lo spazio del presente.

Strumento di contenimento e impedimento appare però leggera e poco consistente, come fosse di seta. Sopra i nodi crescono minuscoli fiori, nutriti dall’umidità. Anch’essi sono segno della dolcezza della natura che ricopre e rinnova ogni piaga inflitta dalla mano, arrogante, dell’uomo.

In fine, sopra ogni ipotesi di futuro e conseguenza di un presente “silenzioso”si apre un cielo limpido, in cui la notte lascia spazio al mattino.

Una sola stella domina, regna sopra il divenire e due piccole nuvole trasportate dal vento attraversano il tempo e si rincorrono come in un gioco appassionato di sguardi. 

 

Offerta o promessa sospesa. (Olio su legno 48x64)

Una donna sobria e indefinita offre la propria interiorità al mistero dei sentimenti rappresentati da un drappo di raso verde, brillante, come fosse un gioiello. Indossa una veste bianca e semplice che nega ogni pretesa di bellezzaLascia quindi in sospeso un gesto, non si adorna con il drappo..non lo sente proprio o non riesce ad indossarloLascia all'interlocutore il compito di accoglierlo o rifiutarlo.

Potrebbe simboleggiare la vivacità della vita interiore, il completamento dell'abito spartano. 

Ma anche la sensualità che non può dirsi completa in assoluta solitudine

Mentre i suoi piedi affondano nel buio di un tracciato minaccioso ma che lascia spazio alla fresca rugiada di un'alba imminente. Sopra ogni possibile evoluzione l'infinito cielo stellato.  La notte che veglia sulla vita e un cielo stellato a guidare il cammino.

"Le stelle, brillanti nel buio, e noi con loro, unici superstiti di una notte immensa passata ad aspettare".

 

 

Sott'acqua, luce tra le alghe. (Olio su tela 50x50)

La luce sott'acqua, le alghe che avvolgono, spaventano e attraggono allo stesso tempo. In un labile confine con l'astratto, metafora del passaggio.

 

Sulla parete

Alle pareti dell'anima..

voglio appendere un raggio di sole..

 

Ho aperto un varco

tra le assi della finestra..

con le unghie e con i denti

ho dovuto strappare le catene

violentare il buio, farlo scappare..

La notte mi ha sentita urlare, dentro la cella..

urlare alla luna

gridare il mio sentire...il mio scomparire..

 

Ho appeso alle pareti un drappo verde

un fiore giallo, una candida innocenza..

L'ho inchiodata per sempre, perché non si perda..

Mutilata, umiliata, tradita..

 

Ma ho aperto un varco

e sulle pareti ho trovato una croce.

 

REALTA' RIFLESSE

Tre piccole tele che rappresentano le immagini riflesse e distorte che spesso incontriamo nelle architetture contemporanee. Queste immagini appunto, hanno la forza di evocare altre immagini interiori, come fossero fantasmi o simboli. Realtà riflesse e spezzate trascendenti.

Gli specchi che vengono utilizzati per le architetture molto grandi sono studiati per non bloccare l'orizzonte alla vista. Infatti essi spesso riflettono i colori circostanti, il cielo, le nuvole o gli altri palazzi vicini. A me hanno sempre affascinato le immagini fantasiose che si creano e, come fossero porte sull'immaginazione, mi hanno ispirato interpretazioni suggestive e magiche...a volte un pò distorte, esattamente come il nostro umore che interpreta la realtà a seconda dello stato d'animo.

 

Finestra Gotica a Barcellona

Piccola tela che esplora la memoria storico, artistico, religiosa del nostro comune passato. Reinterpretando i riflessi sulle vetrate come metafora del quotidiano percepito.

Desiderando rappresentare la spiritualità ho indagato sulle opere che hanno intessuto la nostra storia religiosa e, affascinata dalle chiese gotiche e in particolare dalle finestre, ho pensato alla loro funzione di filtro della luce, ma anche al gioco di distorsione dell'immagine riflessa sui vetri. Mi sono sembrate metafore di una interpretazione distorta e a tratti fantastica della spiritualità, della libertà, della purezza di pensiero e di spirito.

Questa tela "Finestra gotica a Barcellona" mi ha particolarmente colpita perché, dopo averla dipinta scegliendo il soggetto tra le centinaia di immagini, tratte dal web o da mie fotografie, la incontrai a Barcellona per caso mentre visitavo la città per la prima volta, in uno spazio temporale di poche ore tra un volo e l'altro. letteralmente mi trovai sotto di essa e fu una vera rivelazione...osservarla meravigliata e conoscerla perfettamente, pietra a pietra, fessura a fessura. Mi sembrò una risposta assolutamente abbagliante alla mia ricerca, maldestra e disorganizzata della religiosità nella mia vita.

 

Finestra Gotica a Milano

In questa seconda, piccola tela, ho continuato la  rappresentazione della spiritualità affidandomi alla nostra storia artistico architettonica. Il duomo di Milano da anni mi attrae e ne gusto la maestosità ogni volta che mi reco nel centro di questa dinamica città. Circondato da negozi preziosi e specchietti per le allodole, esso resta immobile ad offrire la propria  solida centralità.

Ho scelto questa finestra che si può ammirare da vicino recandosi all'ultimo piano della Rinascente, gustando un mondano aperitivo in buona compagnia! Mi è sembrata vicina, troppo vicina per essere un caso. Anch'essa mi trasmette molti valori che intessono la nostra comune storia e si innesta coraggiosamente nel tessuto mondano e sensuale del moderno quotidiano. Solo una pioggia leggera turba l'immagine, metafora anch'essa di un precariato perpetuo.

L'interpretazione di elementi che già di per sé sono simbolici e rappresentativi di un ideale, mi permette di aggiungere qualche piccolo elemento alla trama di una storia cui partecipo con il mio essere e il mio sentire e della quale mi nutro per comprendere il mistero dell'esistenza e l'aspirazione alla trascendenza.