Scritti:
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COMUNE MORTALE
Volare oltre gli estremi confini della logica del pensiero, perdere le difese, come un volatile in cerca della giusta corrente.
Salire seguendo il calore, guardare dall'alto il profilo del mondo, voltargli le spalle.
Sentire il freddo sulla pelle e lasciarsi trasportare.
Soffrire l'assenza di un riferimento, un punto d'appoggio...
Ma è così che vivono le anime folli, quelle che chiedono aria...quelle che respirano al buio e volano al freddo.
Per loro i confini sono un malefico sortilegio e temono le catene più della fame.
Ma fame o guerra, freddo o solitudine...sfidano, tremano temono di perdere...forti solo e sempre...della propria fragilità.
Volano.
Cercando il sogno
Forse è nei riflessi…
si, forse è solo in quelli
nel mutevole volto dell’acqua
quando al mattino ritrova il sole
Forse è qui che dovremmo cercare
le tracce
e farci spiegare…
Oppure
è il silenzio?!
quell’attimo che sempre
ci passa accanto inosservato
incorporeo tessuto
che solo può imbrigliare il passato
…il passato ma non
il pensiero!
Magari cercando
nel largo obliquo
dissolversi del giorno
lasciando incustodito il tracciato
magari…
Magari ci avessimo pensato..
averlo incontrato
avrebbe cambiato
il nostro destino.
Nomadi segni
A volte
bisogna coglierli mentre volano
i petali
di un fiore
che esplode
poco ancora
e saranno calpestati
A volte i sogni
nascondono le proprie tracce
scavano buche profonde
come tane
in cui naufragare
I raggi del sole
disperdono la nebbia
...unico elemento
a loro familiare
Non facciamo rumore
mentre di notte
migriamo
verso i nostri confini
Non chiediamo ad alcuno
di lasciare aperta
la porta
dell'anima
solo ci basta
passare...
Tracciare nel tempo
lievi solchi
di un breve ancoraggio
malfermo
e scorporato